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Electric Mythbusters – Sfatiamo i falsi miti sulle auto elettriche: autoricarica e cambio batteria

13 Marzo 2024

Chi l’ha detto che le auto elettriche non possono autoricaricarsi? È un errore in cui cascano molti detrattori dell’elettrico, ma per noi di F.lli Nani, sfatare questo falso mito è davvero semplice: dimostreremo come, attraverso questo sistema, sia possibile recuperare energia e prolungare, di conseguenza, l’autonomia dell’auto.

E se parlando di autonomia parliamo, ovviamente, di batterie, perché non approfittarne per smentire un’altra fake news, ovvero quella che “le batterie delle auto elettriche devono essere sostituite spesso, con costi molto elevati?”.

Oggi, con la nostra rubrica “Electric Mythbusters – Sfatiamo i falsi miti sulle auto elettriche”, affrontiamo questi due punti.

Come funziona la frenata rigenerativa?

La frenata rigenerativa è un sistema di recupero di energia, in grado di trasformare in energia elettrica l’energia che andrebbe perduta sotto forma di calore dall’impianto frenante. L’energia elettrica prodotta viene poi utilizzata per ricaricare la batteria.

Tutto ciò è particolarmente utile soprattutto in città, dove la guida è caratterizzata da frequenti “stop and go”, oppure nelle lunghe discese in montagna, dove è possibile recuperare buona parte dell’energia impiegata durante la salita.

Altro vantaggio della frenata rigenerativa è legato al fatto che, utilizzando meno i freni tradizionali, questi ultimi subiranno minore usura. Le pastiglie, quindi, potranno durare molto più a lungo rispetto a quelle di una vettura endotermica.

Falso mito 2: “Le batterie delle auto elettriche devono essere sostituite spesso con costi molto elevati

Partiamo da una premessa: a meno che non si verifichino problematiche particolari, cambiare la batteria dell’auto elettrica è paragonabile al cambio motore in un’auto a benzina o diesel. Una situazione sicuramente non comune, e soprattutto, un problema che la maggior parte delle persone non si pone nel momento in cui acquista un’auto con motore a combustione. Sorge spontaneo dunque chiedersi: se non ci si preoccupa del motore, che comunque negli anni e dopo un certo chilometraggio subisce una normale usura, perché ci si preoccupa tanto di un eventuale cambio batteria?

Tra l’altro, la garanzia dei costruttori delle batterie dura circa 8-10 anni, e dopo questo lasso di tempo la loro efficienza resta comunque oltre l’85%. Se pensiamo invece a un motore tradizionale, di solito, superati i 150.000/180.000 km inizia a dare i primi problemi, semplicemente per una questione di normale usura dei suoi componenti.

Quanto si degradano le batterie delle auto elettriche?

Se vi state chiedendo quanto si degradano le batterie nell’arco di vita di un’auto elettrica, a fornirci una risposta è la società Geotab, attiva nella realizzazione di soluzioni software destinate alla gestione delle flotte aziendali, che ha elaborato i dati di 6.300 veicoli elettrici.

Lo studio della Geotab ha rilevato che, in media, il degrado delle batterie delle auto elettriche può essere quantificato nella misura del 2,3% all’anno. Parliamo, quindi, di una perdita di efficienza assolutamente trascurabile, specialmente se equiparata al normale ciclo di vita dei veicoli.

E ancora: una ricerca di Recurrent Auto ha analizzato i dati di 15.000 vetture elettriche e ha rilevato che il 98,5% di esse viaggia su strada ancora con la batteria con cui è uscita dalla fabbrica. Recurrent Auto ha mostrato anche come, anche una volta superato un certo chilometraggio (150.000 km), la batteria non crolla dal punto di vista delle prestazioni. Il degrado è continuo e lento, come spiega Liz Najman, che ha condotto la ricerca: “Le batterie per auto elettriche sono dispositivi estremamente complessi e hanno sistemi di gestione delle temperature e della carica che ne preservano le prestazioni nel tempo. Questo significa che non è così automatico che si debba procedere alla sostituzione una volta arrivati a 151.000 km”.

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